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Indennità di esproprio – Aree destinate a servizi pubblici

Corte d'appello di Firenze, sent. 5 ottobre 2016, n. 1578 (caso patrocinato da L. Righi)
Indennità di esproprio – Aree destinate a servizi pubblici
Corte d'appello di Firenze, sent. 5 ottobre 2016, n. 1578 (caso patrocinato da L. Righi) 

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“L’indennità di esproprio per le aree destinate dallo strumento urbanistico a servizi di pubblica utilità (zone F) in cui è preclusa l’edificazione ai privati deve essere commisurata al valore agricolo, a nulla rilevando la loro eventuale <edificabilità di fatto>”.


Corte d’appello di Firenze, sent. 5 ottobre 2016, n. 1578 (caso patrocinato da L. Righi)

Quando si tratti di determinare l’ indennità di esproprio, le aree destinate ad attrezzature ed impianti di interesse generale (zone F dello strumento urbanistico), vanno indennizzate al “valore agricolo”. In esse infatti precludono sono precluse ai privati forme di trasformazione del suolo riconducibili alla nozione tecnica di edificazione, che, anche se previste, sono concepite al soli fine di assicurare la fruizione pubblica di spazi. Accogliendo la tesi sostenuta dall’Avv. L. Righi, la Corte d’appello di Firenze ha così consentito al Comune toscano, cliente dello Studio RFA, un ingente risparmio sugli importi, altrimenti assai rilevanti, che erano pretesi dal proprietario come corrispettivo indennitario dell’avvenuta espropriazione. La sentenza ha in proposito richiamato precedenti della stessa Corte d’appello fiorentina (sez. I, n. 11741/2006), oltre che le pronunce della Corte di Cassazione che hanno stabilito come “l’unico criterio per stabilire la natura edificabile o meno di un terreno [ai fini di determinare il suo valore venale per la determinazione dell’indennità di esproprio] è costituito dalla < destinazione legale> come individuata dagli strumenti urbanistici generali (Cass. SS.UU., n. 172 e 173/2001)“, a nulla rilevando invece la sua c.d. “edificabilità di fatto”, connessa al suo inserimento o alla sua vicinanza ad una zona già urbanizzata. (L.R)